Facoltà di Medicina e Chirurgia - Guida degli insegnamenti (Syllabus)
Conoscenza dell’anatomia topografica dell’apparato osteoarticolare e del tronco (torace ed addome).
Conoscenza della matematica e della fisica di base.
Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado di descrivere sistematicamente le componenti anatomiche delle varie strutture, organi, settori, distretti ed apparati identificabili nelle principali proiezioni radiografiche dell’apparato osteoarticolare e nelle principali tecniche di radiologia convenzionale attualmente impiegate nelle varie situazioni cliniche per lo studio dell’apparato cardio-respiratorio, dell’addome diretto, dell’apparato digerente e dell’apparato urinario. Sarà inoltre in grado di conoscere le principali caratteristiche chimiche, farmacologiche e contrastografiche dei mezzi di contrasto attualmente utilizzati in radiologica convenzionale, nonché le indicazioni operative in caso di reazione avverse legate al loro uso in ambito diagnostico.
Lo studente dovrà inoltre acquisire le conoscenze di base dei principi fisici di formazione dell’immagine radiologica in funzione delle tecnologie analogiche e soprattutto digitali attualmente in uso. Dovrà conoscere le differenti strumentazioni ed accessori correntemente utilizzati nel settore di Radiologia Convenzionale.
Saranno inoltre appresi i metodi di base per la valutazione delle prestazioni delle apparecchiature radiologiche e dell’ottimizzazione degli esami radiografici in termini di qualità dell’immagine e dose assunta dal paziente.
Inoltre lo studente dovrà essere in grado di conoscere i parametri che condizionano la qualità delle immagini radiologiche ottenute con strumentazioni di radiologia convenzionale. Infine, dovrà saper descrivere sistematicamente:
gli aspetti tecnico-metodologici delle principali proiezioni dell’apparato scheletrico ed articolare,
gli aspetti tecnico-metodologici delle principali tecniche di radiologia convenzionale attualmente impiegate nelle varie situazioni cliniche per lo studio dell’apparato cardio-respiratorio, dell’addome diretto, dell’apparato digerente e dell’apparato urinario
Infine, lo studente dovrà saper utilizzare la corretta terminologia per una chiara indicazione delle apparecchiature e delle procedure operative di Radiologia Convenzionale.
Al termine del Corso si ritiene che lo studente sia in grado di applicare sia in ambiente simulato (laboratorio professionale previsto nell’ordinamento didattico) sia in ambiente reale (esperienze di tirocinio pratico svolte in strutture radiologiche convenzionate) le conoscenze acquisite. In particolare lo studente sarà in grado di:
identificare nei vari sistemi di rilevazione delle immagini radiologiche le componenti anatomiche delle varie strutture, organi, settori, distretti ed apparati identificabili nelle principali proiezioni radiografiche dell’apparato osteoarticolare e nelle principali tecniche di radiologia convenzionale attualmente impiegate nelle varie situazioni cliniche per lo studio dell’apparato cardio-respiratorio, dell’addome diretto, dell’apparato digerente e dell’apparato urinario
utilizzare con pertinenza ed in modo appropriato, con la costante supervisione di appositi tutor professionali (guide di tirocinio) le differenti tecnologie, strumentazioni ed accessori attualmente utilizzati nel settore di Radiologia Convenzionale
applicare correttamente gli aspetti tecnico-metodologici delle principali proiezioni dell’apparato scheletrico ed articolare e delle principali tecniche di radiologia convenzionale attualmente impiegate nelle varie situazioni cliniche per lo studio dell’apparato cardio-respiratorio, dell’addome diretto, dell’apparato digerente e dell’apparato urinario
Le conoscenze acquisite dallo studente consentiranno allo stesso di sviluppare capacità critiche ed autonomia di giudizio relativamente a:
un corretto utilizzo delle apparecchiature radiologiche, sia analogiche che digitali, attualmente utilizzate in Radiologia Convenzionale
una costante ottimizzazione degli esami radiografici in termini di qualità dell’immagine e di dose assunta dal paziente
una piena consapevolezza sui criteri di correttezza delle principali proiezioni dell’apparato scheletrico ed articolare e delle principali tecniche di radiologia convenzionale attualmente impiegate per lo studio dell’apparato cardio-respiratorio, dell’addome diretto, dell’apparato digerente e dell’apparato urinario
una consapevole capacità di soddisfare, con l’aiuto e la supervisione delle Guide di Tirocinio, i bisogni di salute del paziente
mod. METODOLOGIA ED ANATOMIA RADIOLOGICA TRADIZIONALE E CONTRASTOGRAFICA
Prof. A. Giovagnoni
METODOLOGIA E ANATOMIA RADIOGRAFICA NELLO STUDIO DELL’APPARATO SCHELETRICO ED ARTICOLARE
Le proiezioni del rachide cervicale. Le proiezioni del rachide dorsale. Le proiezioni del rachide lombare. Le proiezioni del sacro-coccige. Lo studio radiografico del rachide in toto. La gabbia toracica. Il cingolo scapolare. Le proiezioni della clavicola e dell’articolazione sterno-claveare. La scapola. L’articolazione scapolo-omerale. Le proiezioni dell’omero. L’articolazione del gomito. Ulna e radio. Le proiezioni del polso. La mano.
Il cingolo pelvico. Articolazione coxo-femorale. L’articolazione del ginocchio. Tibia e perone. Le proiezioni della caviglia. Il piede.
Il cranio: principali piani anatomo-radiografici e linee di riferimento. I principali punti di repere. Proiezioni d’insieme del cranio.
L’apparato odontostomatologico. Ortopantomografia.
METODOLOGIA E ANATOMIA RADIOGRAFICA NELLO STUDIO DELL’APPARATO CARDIO-RESPIRATORIO
Studio standard del torace: metodologia delle proiezioni PA ed LL. Proiezione decentrata per gli apici polmonari. Radiogramma in espirazione. Radiogramma del torace a letto. Lo studio dell’ombra cardiaca.
METODOLOGIA E ANATOMIA RADIOGRAFICA NELLO STUDIO DELL’ADDOME DIRETTO O ADDOME IN BIANCO
Presupposti anatomici e di anatomia radiografica. Metodologia di esame nelle varie situazioni cliniche.
METODOLOGIA E ANATOMIA RADIOGRAFICA NELLO STUDIO DELL’APPARATO DIGERENTE
Faringe: tecniche di studio. Esofago: metodologia d’esame dell’esofago con bario. Stomaco e duodeno: studio con tecnica a doppio contrasto. Enteroclisi (o clisma) del tenue: preparazione del paziente e procedimento metodologico delle varie fasi dell’esame. Clisma opaco a doppio contrasto: preparazione del paziente e procedimento metodologico delle varie fasi dell’esame.
METODOLOGIA E ANATOMIA RADIOGRAFICA NELLO STUDIO DELL’APPARATO URINARIO
Il radiogramma diretto dell’addome e la stratigrafia per lo studio dell’apparato urinario. Urografia: preparazione del paziente e procedimento metodologico delle varie fasi dell’esame.
Mezzi di contrasto uro-angiografici: effetti contrastografici, tollerabilità, tossicità ed intolleranza.
mod. APPARECCHIATURE E CONTROLLI DI QUALITÀ IN RADIODIAGNOSTICA
Dott.ssa L. Tesei (in corso di aggiornamento)
Interazioni della radiazione ionizzanti con la materia:
Descrizione e principio di funzionamento di un tubo radiogeno e caratteristiche della radiazione prodotta:
Caratterizzazione di un fascio RX:
Rivelatori di radiazione per Imaging
Sistemi di riduzione della radiazione diffusa
Qualità dell’immagine:
Descrizione di alcune tipologie di apparecchiature radiologiche: (mammografi, telecomandati, portatili, CBCT dentali, ortopantomografi)
Controlli di qualità: significato, aspetti operativi e strumentazione impiegata
Cenni di radioprotezione del paziente e dell’operatore nell’impiego clinico
mod. TECNICHE DI RADIODIAGNOSTICA
Dott. G. Mazzoni
La qualità dell’immagine radiografica: fattori della pellicola. Curva caratteristica (densità ottica, contrasto, velocità, latitudine). Trattamento (tempo, temperatura).
La qualità dell’immagine radiografica: fattori del soggetto. Contrasto (tipo, n. atomico, spessore e densità del tessuto, kVp ed energia del fascio X, mezzi di contrasto, radiazione diffusa). Sfumatura da movimento.
La qualità dell’immagine radiografica: fattori geometrici. Risoluzione spaziale (penombra, ingrandimento, distorsione).
Posizioni e proiezioni radiologiche. Le principali posizioni del paziente. Proiezioni radiologiche: piani ed assi del corpo umano. Terminologia tecnica per l’identificazione delle principali proiezioni radiologiche.
TECNICA E METODOLOGIA NELLO STUDIO DELL’APPARATO SCHELETRICO ED ARTICOLARE
Le proiezioni del rachide cervicale (AP, LL, obliqua, trans-orale, del “nuotatore” per il passaggio cervico-dorsale). Proiezioni stato-dinamiche.
Le proiezioni del rachide cervicale (AP, LL)
Le proiezioni del rachide lombare (AP, LL, obliqua). Il passaggio lombo-sacrale: proiezione AP ed LL. Le proiezioni stato-dinamiche.
Lo studio radiografico del rachide in toto: proiezioni AP ed LL nella stazione eretta.
Le proiezioni del sacro-coccige (AP, LL).
La gabbia toracica. Le proiezioni delle coste (AP, PA, obliqua) e dello sterno (obliqua, LL).
Il cingolo scapolare. Le proiezioni della clavicola (AP, PA, cranio-caudale, sub assiale) e dell’articolazione sterno-claveare. La scapola (proiezioni AP, LL, del nuotatore).
L’articolazione scapolo-omerale (proiezioni AP in rotazione esterna ed interna, obliqua, assiale). La proiezione AP per lo studio dell’articolazione acromion-claveare.
Le proiezioni dell’omero (AP, LL).
L’articolazione del gomito (proiezioni AP, LL, obliqua, assiali).
Ulna e radio (proiezioni AP, LL).
Le proiezioni del polso: PA, LL, assiale. Le proiezioni per lo studio dello scafoide, del piramidale e dell’osso pisiforme.
La mano: proiezioni PA, LL ed obliqua. Le proiezioni delle singole dita.
Il cingolo pelvico. Le proiezioni del bacino: AP, oblique dell’ala iliaca e della sincondrosi sacro-iliaca, PA ed assiale del pube.
Articolazione coxo-femorale: proiezioni AP in rotazione interna, assiale, semiassiale, obliqua.
Le proiezioni del femore (AP, LL).
L’articolazione del ginocchio: proiezioni AP, LL, PA per la rotula, assiali a paziente prono e supino, 30°-60°-90°.
Tibia e perone (proiezioni AP, LL, obliqua).
Le proiezioni della caviglia (AP, LL, obliqua).
Il piede. Proiezioni PA, LL, obliqua. Le proiezioni per lo studio del calcagno (LL, assiale).
Il cranio: principali piani anatomo-radiografici e linee di riferimento. I principali punti di repere. Proiezioni fronto-occipitale, occipito-fronte-naso, LL in decubito prono e supino, fronto-occipitale di Worms-Bretton, assiale submento-vertice, semiassiale, occipito-mento-naso.
Le proiezioni della rocca petrosa: di Stenvers, Chaussé 3° incidenza, Schuller.
Le proiezioni per lo studio della mandibola, dell’articolazione temporo-mandibolare, delle ossa nasali, dell’arco zigomatico.
L’apparato odontostomatologico. Ortopantomografia e teleradiografia del cranio nelle proiezioni AP ed LL.
TECNICA E METODOLOGIA NELLO STUDIO DELL’APPARATO CARDIO-RESPIRATORIO
Tecnica espositiva tradizionale nei radiogrammi standard del torace (Tecnica senza griglia con radiazioni di media durezza – Tecnica a raggi duri con griglia mobile – Tecnica a raggi duri con air gap – Tecnica a raggi duri con filtro modellato).
Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili e radiografia digitale diretta: valutazioni tecniche e vantaggi.
Studio standard del torace: metodologia delle proiezioni PA ed LL.
Proiezione decentrata per gli apici polmonari.
Radiogramma in espirazione.
Radiogramma del torace a letto.
Lo studio dell’ombra cardiaca.
Cenni di stratigrafia polmonare.
TECNICA E METODOLOGIA NELLO STUDIO DELL’ADDOME DIRETTO O ADDOME IN BIANCO
Presupposti anatomici e di anatomia radiografica.
Tecnica e metodologia di esame nelle varie situazioni cliniche.
TECNICA E METODOLOGIA NELLO STUDIO DELL’APPARATO DIGERENTE
Faringe: tecniche di studio(esame diretto – esame contrastografico).
Esofago: metodologia d’esame dell’esofago con bario. Metodologia standard (studio a grande riempimento, studio a piccolo riempimento – tecnica a doppio contrasto o esame di superficie.
Stomaco e duodeno: studio con tecnica a doppio contrasto. Presupposti di principio e tecnici. Materiali e strumenti. Tecnica e metodologia. Procedimento metodologico delle varie fasi dell’esame.
Intestino tenue: studio seriato “per os”. Enteroclisi (o clisma) del tenue: preparazione del paziente. Materiali e strumenti. Tecnica e metodologia. Procedimento metodologico delle varie fasi dell’esame.
Intestino crasso: clisma opaco a doppio contrasto. Presupposti tecnici e critici. Preparazione del paziente. Materiali e strumenti. Tecnica e metodologia. Procedimento metodologico delle varie fasi dell’esame. Documentazione standard e mirata.
TECNICA E METODOLOGIA NELLO STUDIO DELL’APPARATO URINARIO
Il radiogramma diretto dell’addome e la stratigrafia per lo studio dell’apparato urinario.
Mezzi di contrasto uro-angiografici: effetti contrastografici, tollerabilità, tossicità ed intolleranza.
Urografia: preparazione del paziente. Tecnica e metodologia. Procedimento metodologico delle varie fasi dell’esame. Documentazione standard e mirata.
Pielografia ascendente.
Cistografia ascendente o retrograda. Cistografia con catenella.
Uretrocistografia nel maschio (ascendente o retrograda – minzionale o discendente).
Cisto-uretrografia nella femmina.
L’esame consiste sia in un test scritto con domande a risposta multipla (riguardante argomenti relativi ai moduli di: - Apparecchiature e Controlli di Qualità in Radiodiagnostica; - Tecniche di Radiodiagnostica) e con domande a risposta aperta (riguardante argomenti relativi al modulo di: Metodologia ed Anatomia Radiologica Tradizionale e Contrastografica) e una prova orale (per i moduli di: - Metodologia ed Anatomia Radiologica Tradizionale e Contrastografica; - Tecniche di Radiodiagnostica).
Lo studente dovrà dimostrare di conoscere in modo consapevole, critico ed organico e non mnemonico gli argomenti del programma del Corso Integrato.
Il voto finale è attribuito in trentesimi e sarà pari alla media dei risultati conseguiti nei tre moduli (approssimata per eccesso). L’esame si intende superato quando il voto è maggiore o uguale a 18 per ciascun modulo didattico. E’ prevista l’assegnazione del massimo dei voti con lode (30 e lode) nel caso in cui lo studente abbia ottenuto una valutazione pari a 30 su tutti i moduli didattici.
Per la prova scritta i test a risposta multipla saranno composti da n.30 quesiti, ciascuno con valore pari a 1 (per una valutazione rapportata in trentesimi), mentre il test a risposta aperta è caratterizzato da una valutazione espressa in trentesimi.
L’accesso alla prova orale è subordinato al conseguimento di una votazione maggiore o uguale a 18 per ciascuna prova scritta prevista.
Il voto finale di corso integrato sarà la media fra il voto del test scritto ed il voto della prova orale.
Prof. A. Giovagnoni
Dott. G. Mazzoni
Dott.ssa L. Tesei ( in corso di aggiornamento)
Università Politecnica delle Marche
P.zza Roma 22, 60121 Ancona
Tel (+39) 071.220.1, Fax (+39) 071.220.2324
P.I. 00382520427